Dopo il Congresso di Viareggio sulla Fusione fredda ( E-Catalayzer di Rossi_Focardi )

Siamo intervenuti anche Noi e con grande meraviglia abbiamo constatato un nutrito intervento di pubblico e non solo !

Molti ,anche se la sala era notevole , sono dovuti rimanere in piedi ma non si sono certo intimoriti per le quasi 5 ore di durata del Congresso. Iniziato alle 16 alle 20,30 stentava a terminare tanto che si sono formati dei capanelli di discussione all'esterno della sala !

La cosa straordinaria e' stata l'incredibile alternarsi non di semplici curiosi ma di fisici,ricercatori ,professori di nota fama e professionalita',che con validi argomenti di discussione si sono confrontati nel tema caldo del Congresso : La possibilita' che la fisica debba essere riscritta di fronte a fenomeni incomprensibili come quella che un protone ( e ben piu' di uno...) possa inserirsi nel reticolo cristallino del Nickel alla faccia della barriera Coulombiana generando una grande quantita' di energia...pulita ,cioe' senza le ovvie radiazioni gamma / neutroni che dovrebbe generare !

E' non con processi complicati come quelli prospettati da valenti ricercatori come Piantelli ,che ha costruito un sistema a piu camere e dal costo esorbitante ,al contrario di Rossi ,che evidentemente si e' valso piu della collaborazione di un " idraulico " che di un fisico ricercatore, per la costruzione del suo semplicissimo reattore ,con risultati incredibili...diciamo alcune centinaia di volte quelli prospettati ( e quindi non ancora raggiunti ) dal Piantelli e altri e sopratutto con l'evidente riproducibilita' dell'evento visti i 350 esemplari gia' costruiti e testati !

Abbiamo discusso con il Celani ( dell'INFN di Roma ) che ci ha assicurato di non aver trovato ( nell'esperimento di Rossi ) prove di frode ma di non essere riuscito a carpire alcunche' sulla eventuale preparazione delle polveri prima di essere introdotte nel reattore e della possibilita' che l'additivo "magico " appartenga a quelli gia usati da altri ricercatori.

Fra l'altro con nostra grande delusione siamo venuti a conoscenza che tutti i Ns prossimi esperimenti che avevamo in programma erano gia stati testati con insuccesso da altri ricercatori, in primis il Piantelli !

Pertanto aggiorneremmo i nuovi esperimenti o cambiando gli additivi o i procedimenti di utilizzo...Vi terremo informati.

E' stata anche prospettato ,da alcuni fisici e/o ricercatori , che l'E-Cat di Rossi possa essere una bufala ,data l'inspiegabilita' del fenomeno, ma il fatto che lo stesso abbia messo negli accordi con la societa' greca la clausola :

Mi pagherete solo gli E-Cat funzionanti ... dissiperebbe ogni dubbio ... e poi basta aspettare Ottobre prossimo quando in Grecia i 300 E-Cat produranno 1 MW di energia termica destinata al teleriscaldamento !

Comunque e' stato interessante vedere quante menti sono impegnate sulla fusione fredda o E-Cat che di si voglia !

In questo momento di crisi e con principi che sembravano andati persi...la luce della ricerca e della conoscenza brilla e abbaglia tutto i resto !

E' intervenuto anche Roy Virgilio che si occupa di energie rinnovabili e che ha presentato il Suo simpatico libro " Fusione fredda cos'e' e come funziona " che spiega in modo chiaro e sufficentemente dettagliato i passaggi che hanno portato ai risultati odierni.

Il libro e' scaricabile da internet con poco piu' di 5 euro al sito http://www.lulu.com ,penso che non me ne vorra' se cito un passo ...

Il controllo delle attuali lobby dell'energia

Il mondo petrolifero, i big del nucleare a fissione e tutto il mondo legato a gas e carbone: giganti economici e politici che vedono in qualsiasi nuova fonte di energia un pericolo per il loro status quo e qualcosa che potrebbe minuire il loro controllo assoluto sul mondo dell'energia. Quello che puo' dar fastidio viene acquistato e messo da parte nel famoso cassetto enorme e ricco di invenzioni utili e in qualche modo Dai pannelli solari realmente efficienti a sistemi di sfruttamento dell'energia quantistica (Zero Point Energy - Energia di Punto Zero )Fantasia,realta'? Sta di fatto che la fusione nucleare a bassa energia porta con se una rivoluzione sostanziale in quelli che sono i punti fìssi dell'energia odierna: la scarsità, la centralizzazione e la distribuzione; ovvero il controllo. La fusione fredda ha infatti dalla sua parte due punti di forza enormi: un'altissima densità energetica e il non aver bisogno di massa critica per avvenire. Significa che si possono costruire pile grandi come una penna che possono alimentare un'intera abitazione. Per 50 anni. Con pochi grammi di materiale, principalmente costituito dall'accoppiata idrogeno +un metallo di transizione (palladio o nichel in primis), possiamo generare un'energia costante e pulita che non emette scorie o radioattivita' e che costa poco. Troppo poco per interessare coloro i quali che oggi ottengono guadagni enormi e spropositati semplicemente rubando un prodotto alla natura; accaparrandosi e arricchendosi con un bene che dovrebbe essere di proprietà dell'umanità e del mondo intero, non certo di privati senza scrupoli che lo utilizzano, tra l'altro, per inquinare e distruggere con enormi disparità sociali. Grazie a queste due caratteristiche, alta densità e assenza di massa la fusione fredda è adatta per creare impianti diffusi sul territorio, applicata li dove serve con la potenza che serve. Non necessita di grandi strutture ed elimina gli sprechi e l'inquinamento dovuto al trasporto dell'energia su grandi distanze. Niente elettrodotti giganteschi e pericolosi per la salute, niente tir che trasportano gas e benzine per centinaia di kilometri sulle nostre strade. Delle pile che nascono come co-generatori (emissione sia di calore che di energia elettrica in un unico apparato), che potranno alimentare qualsiasi immobile o mezzo di trasporto necessitando di poco spazio e poco peso.Una tecnologia così è anche difficilmente monopolizzabile. Al di la dei primi prodotti che necessitano della comprensione totale del fenomeno e di un buon affinamento produttivo, una volta in commercio ,ci vorrà poco finché una ditta cinese o napoletana copi il prodotto e lo riproduca su larga scala.(Magari migliorandolo...n.d.r) Ciò sarà possibile perché la tecnologia che è richiesta per la realizzazione della pila non è di elevatissima complessità, o comunque non lo sarà per gran parte dei suoi componenti, permettendo così sviluppi e produzione da parte di una moltitudine di imprese che vorranno investire in questo settore.Così come oggi non esiste un monopolio nelle pile alcaline cosi non dovrebbe essere possibile creare il monopolio nelle pile a fusione fredda Ci saranno ovviamente dei produttori principali ma anche altri potranno concorrere significativamente alla diffusione e, perché no, sviluppo di tali prodotti. Già molte multinazionali si sono ovviamente interessate al fenomeno ma hanno solo contribuito al rallentamento dello sviluppo di tale tecnologia. Ad esempio, casi fra i più conosciuti, sono quello della società nucleare francese, FEDF, che ha controllato i laboratori dell'ENEA di Frascati acquisendo le conoscenze del gruppo di lavoro e assicurandosi che i risultati raggiunti non fossero già "troppo avanti". Stessa cosa è accaduta più volte da parte dell'ENEL che fa visita a svariati laboratori, comprende a che punto è lo sviluppo della tecnologia e offre pochi soldi per completare degli step di lavoro a patto poi di acquisire il diritto sugli sviluppi futuri. Ovvero mettere nel cassetto il lavoro fin qui eseguito. In questo modo, pur non effettuando un boicottaggio diretto, che darebbe nell'occhio, si effettua un controllo sullo stato dell'arte non collaborando pero' allo sviluppo della tecnologia ma semmai rallentando il più possibile l'avanzamento della ricerca e facendo in modo, soprattutto per vie traverse ( principalmente effettuando pressioni sul mondo politico e sui media minimizzando/ridicolizzando i risultati ) di non concedere spazi economici e di credibilità alla tecnologia....

Bravo Roy non e' da tutti avere il coraggio di scrivere certe cose...

PS: Ci siamo rivolti ai vari ricercatori senza specificare,dott.Prof,Ing...volutamente non come forma irriverente.

Ed ora da 22 passi d'amore e dintorni...

La cronistoria della diretta del Convegno di Viareggio

Se volete vedere tutto l'articolo con immagini ect Vi segnalo il link al sito di 22passi e dintorni cui fa riferimento la cronistoria.

Clicca qui se vuoi andare subito al sito

16.03 - Visto che la sala è piena, il Prof. Marco Massai del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, moderatore del convegno, apre i lavori. Mario Manichella illustra ai presenti la storia recente dell'eCat.

16.13 - Riusciamo a contattare - via Skype - Andrea Rossi che si trova negli USA; risponde alle domande che gli pone di Mario Menichella; conferma che il lavoro per la realizzazione dell'impianto da 1 MW procede senza intoppi e che verranno rispettati i tempi di consegna previsti. Riguardo al brevetto europeo, spiega che spera che l'ingresso sul mercato a novembre dei primi eCat a uso industriale (patent pending) potrà dare una spinta alla concessione del brevetto. Per l'uso domestico e il rilascio delle certificazioni necessarie serviranno ancora un paio d'anni almeno. Andrea Rossi si congeda. Come lo aveva accolto con un grande applauso, allo stesso modo il pubblico lo saluta calorosamente.

16.32 - Inizia la proiezione dell'intervista realizzata da Mario Menichella al professor Sergio Focardi.

16.36 - Focardi ripercorre la sua lunga carriera accademica, i lavori in ambito di fisica particellare sperimentale fatti all'Università di Pisa, ENEA di Frascati e Brasimone, CERN di Ginevra e infine a Bologna.

16.40 - Dopo l'esperimento di Fleischmann e Pons - continua a ricordare Focardi - iniziò a collaborare con Piantelli e Habel alla fusione fredda. A Siena Piantelli poteva godere di finanziamenti che permisero l'effettuazione delle prime ricerche.

16.43 - I risultati raggiunti con Piantelli erano scientificamente interessanti, ma la loro scala (rapporto output/input = 2) era troppo piccola per potere pensare a produrre energia in modo economicamente vantaggioso.

16.45 - L'avvio della collaborazione con Rossi cambiò proprio la scala dell'effetto. Focardi spiega che le due innovazioni fondamentali introdotte da Rossi sono state l'uso della polvere al posto delle barrette di nichel e il catalizzatore segreto.

16.50 - Focardi si riferisce al noto articolo scritto con Rossi e pubblicato in rete dove si spiega che l'energia di uscita è stata misurata con diverse metodologie.

16.54 - Ricorda quando si recava da Bologna a Bondeno in treno e lo aspettava Rossi alla stazione; dopodiché andavano insieme a lavorare nel famoso capannone dove sono stati sviluppati i prototipi del reattore Ni-H Rossi-Focardi. 16.57 - Focardi ribadisce di non sapere a tutt'oggi spiegare il meccanismo (nucleare) che porta un atomo di Nichel a catturare un protone e trasformarsi in Rame, ma hanno trovato il Rame nei prodotti finali della reazione e questo è un fatto sperimentale.

17.03 - La temperatura di innesco della reazione è 60-70° C.

17.05 - Focardi spiega che in questi anni hanno fatto numerosi tipi di misurazione dell'energia prodotta, anche utilizzando circuiti idraulici chiusi.

17.08 - Focardi conclude dicendo che questa sorgente di energia può rivoluzionare il mondo: il Nichel è pressoché illimitato poiché il nucleo della terra (NiFe) è composto di Nichel (Ni) e Ferro (Fe). [ok, ma penso che potremo estrarre solo quello presente sulla crosta terrestre!].

17.09 - Un lungo applauso saluta la fine dell'intervista.

17.11 - Prende la parola Francesco Celani che ringrazia Delta Energie, gli organizzatori e il pubblico presente. Spiega di avere cominciato a interessarsi di fusione fredda con l'obiettivo di dimostrare che si trattava di un abbaglio, ma di essersi poi convinto che il fenomeno era reale, anche se difficile da riprodurre in un primo momento. Riconosce inoltre che il problema della fusione fredda, oltre a quello della riproducibilità, è che in mezzo a molte ricerche condotte seriamente ce ne sono state altre inaffidabili che finivano con gettare discredito anche sulle prime, proprio per evitare questo è nata la ISCMNS di cui attualmente è vicepresidente.

17.16 - Sottolinea che soprattutto in questo ambito di ricerca le critiche preconcette servono solo a gonfiare l'ego di chi le fa. Tocca affrontare la materia con vero metodo scientifico e scetticismo, ma lo scetticismo deve accompagnarsi alla costruttività, non alla negatività.

17.20 - Celani classifica le reazioni conosciute che forniscono energia in 4 tipi:

chimiche

fissione nucleare

fusione nucleare

LENR

17.23 - Racconta di un episodio in cui, durante un test di fusione fredda da lui condotto, si produsse un picco di energia inequivocabile e talmente alto, da dargli la certezza del fenomeno... il piccolo filo di palladio utilizzato presentava, a una successiva analisi al microscopio elettronico, modificazioni nanometriche importanti e non spiegabili dalle teorie correnti.

17.28 - Dopo avere parlato brevemente della fissione parla della fusione nucleare artificiale: calda, inerziale, fredda. La fusione fredda non avviene nel vuoto ma nella materia condensata, in particolare in un reticolo cristallino caricato di Idrogeno.

17.32 - Spiega come i principi della fusione fredda, ben noti e conosciuti in ambiti militari, siano utilizzati nella realizzazione di micro-bombe nucleari tattiche [vedi ad esempio qui e qui].

17.34 - Un punto di forza delle LENR è che producono radiazioni a bassa energia (non pericolose); un punto debole è che esistano centinaia di ipotesi di teorie per tentare di spiegarle, ma a tutt'oggi nessuna si è dimostrata risolutivo.

17.37 - Storicamente i filoni di ricerca principali nella fusione fredda sono due:

Palladio-Deuterio (Flieschmann e Pons);

Nichel-Idrogeno (Piantelli, Focardi, Habel).

17.40 - Ricorda che Fleischmann era il presidente della Società Internazionale degli Elettrochimici, non certo uno sprovveduto. Parentesi: pochi sanno che Pons è di origine italiana. L'annuncio che fecero nel 1989 non poteva essere gestita peggio: un disastro.

17.43 - In realtà il vero padre della fusione fredda è Yoshiaki Arata che cominciò a lavorarci sin dal 1958 con il deuterio in fase gassosa.

17.47 - Il primo insabbiamento clamoroso della fusione fredda risale già al 1989, ad opera della NASA. Solo nel 2003 si è scoperto che un report positivo di G. Fralick era rimasto "in un cassetto".

17.50 - Altre prove della fusione fredda insabbiate si trovano ad esempio nelle ricerche di Giuliano Preparata all'ENEA. La collega De Ninno non ha potuto continuare quelle promettenti ricerche per totale taglio dei fondi.

17.53 - Arata è stato il primo, lavorando con polveri di Palladio, a capire che le reazioni di fusioni fredda aumentavano al ridursi della dimensioni delle particelle, ma fino a un certo punto: il range ideale è 5-15 nanometri. Misure più piccole diventano controproducenti,

17.56 - Celani illustra la ricerca che sta portando avanti con un gruppo di lavoro interdisciplinare, utilizzando depositi di nanoparticelle su fili lunghi e sottili di Pd in atmosfera gassosa di Deuterio ottenendo 400W/g a 500°C con buona riproducibilità. Ha lavorato anche con fili di Ni in atmosfera di Idrogeno ottenendo un rendimento altissimo pari a 1800W/g a 900°C per 5 giorni (!), ma ancora con difficoltà di replica.

18.01 - Anche Arata dal 2005 ha iniziato a utilizzare insieme a Pd e Zr anche il Ni. Queste ricerche sono state riprese negli USA da Brian Ahern che ha ottenuto 8W attorno a 500°C.

18.08 - Celani prende atto che i migliori ricercatori del settore finiscono col lavorare in laboratori militari (Los Alamos, Naval Research). Per questo viene naturale pensare che le campagne di denigrazione contro la fusione fredda da una parte, e gli investimenti militari sulla fusione fredda dall'altra siano due facce della stessa medaglia.

18.12 - L'interesse militare sembra giustificato soprattutto dalla possibilità di produrre trizio a costi molto bassi tramite la fusione (il trizio viene utilizzato per mantenere operative le testate termonucleari).

18.14 - Celani ha concluso il suo intervento. Prende la parola Massai e apre il dibattito con il pubblico.

18.17 - Domanda dal pubblico: non è possibile che il catalizzatore di Rossi sia qualcosa di molto costoso che renda non economico il processo? Celani spiega che i catalizzatori per definizione hanno efficacia in quantità ridottissime. Massai obietta che il termine catalizzatore andrebbe riservato a fenomeni chimici. Celani risponde che l'ordine di grandezza nanometrico sembra cambiare le cose; inoltre esiste una sorta di effetto spillover in fisica...

18.21 - Prende la parola Roy Virgilio che ,dopo due parole sul suo libro, inizia a riferire le novità del gruppo di lavoro di Piantelli a Siena.

18.26 - La ricerca di Piantelli, dopo una pausa e la fine della collaborazione con Focardi, è ricominciata un paio di anni fa, grazie alla comparsa di un finanziatore, convinto a partecipare all'impresa dal funzionamento ininterrotto per due anni di due celle, sia pure con eccessi dell'ordine di poche decine di watt. Una nuova società Nichenergy [vd sito in costruzione www.nichenergy.com] è stata creata ad hoc 5 mesi fa [in evidente concorrenza alla Defkalion] e starebbe cedendo ad altre industrie i diritti per produrre diverse tipologie di reattore (di diverse dimensioni, più o meno potenti).

18.37 - Piantelli non usa catalizzatori: solo Nichel e Idrogeno.

18.35 - La posizione di Piantelli è che non egli non è tenuto a pubblicizzare nulla; non intende fare dimostrazione tipo quelle che ha fatto Rossi; arriverà sul mercato con un prodotto maturo che si presenterà da sé [dunque alla fin fine la sua strategia è analogo a quello che ora segue Rossi].

18.39 - Le prime celle che verranno messe in vendita saranno dell'ordine del Kw, dopodiché si effettuerà allo scale-up della tecnologia (realizzazione di reattori di dimensioni e potenza maggiori).

18.40 - Faccio un breve intervento, dopodiché prende la parola il giornalista di Focus, chiede a Menichella perché queste ricerche non siano state sottoposte a peer review e a Celani perché le misure sui gamma che effettuò il 14 gennaio vadano considerate un indizio a favore del reattore Rossi Focardi.

18.48 - La prima risposta ne implica diverse: difficoltà per la scienza non mainstream a sbarcare sulle "riviste"; cambio delle regole portato da internet; presenza di tecnologie sottoposte a segreto industriale. Inoltre Celani spiega che nella "cultura scientifica" vale la regola del "o pubblichi qualcosa o muori", quindi pochi finiscono per sottoporre alle riviste articoli su effetti ancora non riproducibili al 100% che generalmente non vengono pubblicati.

18.53 - Rispetto alla misura sui gamma che prese a Bologna, Celani spiega che andò pronto a tutto... con 20 kg di strumentazione! I possibili trucchi potevano essere un cavo di alimentazione nascosto o del materiale radioattivo nel reattore. Con la sua strumentazione (a batteria, non attaccata alla rete) ha monitorato tutto il possibile. Entrambi i due rilevatori gamma che aveva portato a un certo punto hanno avuto un picco, mentre quello per rilevare disturbi elettromagnetici non aveva indicato nulla. Poco dopo Rossi ha annunciato che la reazione era partita.

18.58 - Identico segnale fu registrato quando la reazione fu bloccata.

19.06 - Dal pubblico chiedono a Roy se Piantelli non sia solo una copertura dietro cui agiscano altre persone e gruppi. Roy specifica che chiaramente ormai Piantelli, anche per l'età, non lavora più in prima linea, ma ha comunque un importante ruolo di supervisione. Inoltre aggiunge che Piantelli ha una teoria che, senza stravolgere i modelli attuali, è in grado di spiegare il fenomeno e che presto verrà pubblicata dall'Università di Siena.

19.10 - Dal pubblico prende la parola Milly Moratti, ricorda la "magnifica" figura di Giuliano Preparata e conferma, facendo riferimento anche alle ricerche di Srivastava, che le evidenze sperimentali della fusione fredda ormai ci sono.

19.13 - Sempre in riferimento alla teoria della coerenza di Giuliano Preparata, Celani spiega che funziona con materiale nanometrico (5-15 nanometri) e ha a che fare anche con il problema di Fermi, Pasta, Ulam (esistono tra l'altro degli studi di Fermi ancora secretati a fini militari).

19.21 - Altra risposta di Celani. La prova che la reazione sia nucleare, a oggi, ancora non viene da Rossi e Focardi, bensì dalle ricerche americane sulla produzione di Trizio. Le misure divulgate da Rossi (con produzione di vapore) non sono sufficientemente attendibili. Celani non ha dubbi sul fatto che l'eCat funzioni, gli unici dubbi che gli restano sono su quanto funzioni.

19.26 - Roy Virgilio ribadisce che non si sta parlando di fusione fredda (vedi teoria della coerenza di Preparata), ma di un altro tipo di LENR e ribadisce che Piantelli ha identificato una sequenza di eventi, molto complessa, in grado di spiegare con le teorie esistenti la produzione di energia da un sistema Ni e H.

19.44 - Il convegno si avvicina alla conclusione. È in corso il dialogo tra pubblico e relatori.

19.49 - Si chiede se esistano correlazioni tra terremoti e reazioni di fusione fredda. Celani risponde che è stata rilevata correlazione tra terremoti ed emissioni di trizio che potrebbe essere spiegata da fenomeni di fusione fredda.

19.51 - Su sollecitazione del pubblico si apre una parentesi sulle ricerche di Carpinteri e Cardone (fusione piezonucleare). Un ricercatore dell'INFN presente riferisce che la ricerca di Cardone è stata confutata da altre ricerche con strumentazioni più accurate. Si apre un piccolo dibattito dove ognuno resta sulle proprie posizioni!

Celani fa i saluti di chiusura: quattro ore sono volate!

Ed ecco cosa dice Luca Radice da Meridiana magazine...

Il 23 Luglio 2011 scorso nella splendida cornice di Villa Borbone a Viareggio si è svolta la prima tavola rotonda sul tema della fusione fredda. Presenti ovviamente il prof. emerito Sergio Focardi, l’ing. Rossi in collegamento video nonché vari blogger ed esperti del settore.

Tra le notizie certe : quella di una dimostrazione commerciale dell’E-Cat prevista entro la fine del 2011.

Ma qual’è il segreto di questa innovativa apparecchiatura messa a punto dai due scienziati,che genera energia a bassissimo costo?

Gia precedentemente il prof. Focardi ha affermato che la chiava di tutto il processo risiederebbe nel catalizzatore chimico usato (E-Cat), la cui composizione è coperta da segreto industriale, e di cui solo L’ing. Rossi è a conoscenza.

Tale sostanza scinde le molecole di idrogeno in singoli atomi, in modo che questi entrino più facilmente nel nucleo di nichel. Da qui la reazione porta alla formazione di polveri di rame, il quale decadendo dal suo stato eccitato,emette radiazioni (*) che vengono schermate da uno strato di piombo posto attorno al sistema.

Fatto sta che lo scetticismo è grande nella comunità scientifica internazionale, che vede forse minacciata la sua autorevolezza in materia di energia nucleare,oppure perché fino a poco tempo fa si riteneva che la fusione fredda avvenisse solo nelle stelle, è sembra difficile credere che due ricercatori Italiani con mezzi e risorse anche abbastanza limitati rispetto ai colleghi stranieri, siano riusciti in questa impresa!

(*) Di quali radiazioni si tratta non si sa dal momento che gli specialisti che hanno partecipato agli esperimenti di Bologna, non sono riusciti a rilevarne alcuna ne coi rilevatori di neutroni e gamma...

Menu'